
Introduzione
L’aterosclerosi è una malattia cronica e progressiva che colpisce le arterie di grande e medio calibro. È caratterizzata dall'accumulo di lipidi, cellule infiammatorie, prodotti di degradazione della matrice extracellulare e detriti cellulari nella parete arteriosa, formando lesioni note come placche aterosclerotiche o ateromi. Questo processo conduce a un restringimento del lume arterioso, riducendo il flusso di sangue agli organi vitali e aumentando il rischio di eventi cardiovascolari gravi, come infarti miocardici, ictus ischemici e malattie vascolari periferiche.
Meccanismi biochimici di formazione dell’ateroma
Il processo di formazione dell'ateroma, noto anche come aterogenesi, è altamente complesso e multifattoriale. Esso coinvolge interazioni tra lipidi plasmatici, cellule endoteliali, cellule muscolari lisce e il sistema immunitario. La formazione della placca aterosclerotica può essere suddivisa in diverse fasi principali:
1. Danno endoteliale
Il primo passo nel processo aterosclerotico è il danneggiamento dell'endotelio, lo strato interno che riveste le arterie. L'endotelio svolge un ruolo critico nel mantenere la funzione vascolare, regolando il tono vascolare, l'adesione delle cellule ematiche e la permeabilità alla diffusione di molecole. Il danno endoteliale può essere causato da fattori come:
2. Disfunzione endoteliale e permeabilità aumentata
A seguito del danno endoteliale, la barriera protettiva dell'endotelio diventa compromessa, aumentando la permeabilità delle pareti arteriose. Questo consente alle lipoproteine, in particolare le LDL, di entrare nella tonaca intima, lo strato più interno dell'arteria.
All'interno della tonaca intima, le LDL subiscono modificazioni ossidative. Queste LDL ossidate (LDL-ox) sono fondamentali nello sviluppo dell'aterosclerosi poiché sono riconosciute come anomale dal sistema immunitario e innescano una risposta infiammatoria.
3. Infiammazione e reclutamento dei monociti
La presenza di LDL ossidate e altre sostanze dannose attiva l’endotelio, che inizia a esprimere molecole di adesione come le selettine e le integrine. Questi segnali molecolari attirano i monociti, un tipo di globuli bianchi circolanti, che migrano dalla circolazione sanguigna nella tonaca intima.
Una volta all'interno della parete arteriosa, i monociti si differenziano in macrofagi, cellule del sistema immunitario con la funzione di rimuovere particelle dannose, compresi i lipidi ossidati. I macrofagi iniziano quindi a fagocitare le LDL ossidate, diventando cellule schiumose (foam cells). Questo accumulo di cellule schiumose costituisce le prime lesioni aterosclerotiche, note come strie lipidiche, visibili anche nelle prime fasi della vita in soggetti giovani.
4. Proliferazione delle cellule muscolari lisce e formazione della placca fibrosa
Man mano che l'infiammazione persiste, le cellule muscolari lisce della tonaca media (lo strato intermedio della parete arteriosa) vengono stimolate a migrare nella tonaca intima. Queste cellule si proliferano e producono matrice extracellulare, inclusi collagene, elastina e proteoglicani, contribuendo alla formazione di una copertura fibrosa sulla lesione lipidica. Questa fase è essenziale perché la copertura fibrosa conferisce stabilità alla placca aterosclerotica.
Tuttavia, con il progredire della malattia, la placca può continuare ad espandersi e accumulare ulteriori lipidi, detriti cellulari e cellule infiammatorie. Le cellule muscolari lisce possono anche perdere la loro capacità di stabilizzare la placca, portando a un’erosione della copertura fibrosa e a un aumento della fragilità della placca stessa.
5. Rottura della placca e trombosi
Le placche aterosclerotiche possono essere classificate in due categorie principali: placche stabili e placche instabili. Le placche stabili sono caratterizzate da una copertura fibrosa spessa e da un minore contenuto lipidico. Le placche instabili, invece, hanno una copertura fibrosa sottile, un nucleo lipidico grande e una maggiore infiltrazione di macrofagi e altre cellule infiammatorie.
Quando una placca instabile si rompe o si erode, viene esposta al flusso sanguigno una porzione altamente trombogenica del nucleo lipidico. Questo innesca la formazione di un coagulo di sangue (trombo), che può ostruire parzialmente o completamente il vaso sanguigno. Questo evento acuto è responsabile di gravi complicanze come l'infarto miocardico o l'ictus ischemico.
Cause dell’aterosclerosi
Le cause dell'aterosclerosi sono numerose e derivano da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Questi includono:
1. Dislipidemia
Un'elevata concentrazione di lipidi nel sangue, in particolare LDL, è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo dell'aterosclerosi. L'LDL trasporta il colesterolo nel sangue e, se presente in quantità eccessive, può accumularsi nelle pareti arteriose. Le HDL, al contrario, hanno un ruolo protettivo perché trasportano il colesterolo lontano dalle arterie e lo riportano al fegato per essere eliminato.
2. Ipertensione
L'ipertensione arteriosa accelera il processo aterosclerotico aumentando lo stress meccanico sulle pareti arteriose e favorendo il danno endoteliale. Questo processo promuove l'infiltrazione delle LDL e delle cellule immunitarie all'interno della parete arteriosa.
3. Fumo di sigaretta
Il fumo rappresenta uno dei più potenti fattori di rischio per l'aterosclerosi. Le sostanze chimiche presenti nel fumo, come il monossido di carbonio e i radicali liberi, danneggiano l'endotelio e promuovono l'ossidazione delle LDL. Il fumo aumenta inoltre la pressione arteriosa e la coagulazione del sangue.
4. Diabete e sindrome metabolica
Il diabete mellito, in particolare il diabete di tipo 2, è strettamente associato all'aterosclerosi. L'iperglicemia cronica danneggia l'endotelio, favorendo il deposito di lipidi e la formazione della placca. La sindrome metabolica, caratterizzata da un insieme di fattori come obesità viscerale, resistenza insulinica, ipertensione e dislipidemia, rappresenta un importante contributo all'aterosclerosi.
5. Fattori genetici
La predisposizione genetica gioca un ruolo significativo nel determinare il rischio di aterosclerosi. Alcuni individui ereditano una predisposizione a livelli elevati di LDL o a una ridotta capacità di eliminare il colesterolo, aumentando il rischio di sviluppare aterosclerosi in età precoce. Condizioni genetiche come l'ipercolesterolemia familiare sono esempi di patologie che portano a elevati livelli di colesterolo LDL nel sangue e a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari.
6. Stile di vita sedentario
Un'attività fisica insufficiente è correlata a vari fattori di rischio per l'aterosclerosi, come obesità , ipertensione, e insulino-resistenza. L'esercizio fisico regolare aiuta a mantenere i livelli di colesterolo HDL elevati, ridurre l'ipertensione e migliorare la sensibilità insulinica.
Rischi per i pazienti
L'aterosclerosi è una delle principali cause di morbilità e mortalità a livello globale. I rischi associati a questa patologia includono:
1. Malattia coronarica (CHD)
La malattia coronarica è il risultato della riduzione del flusso sanguigno al cuore a causa del restringimento o dell'ostruzione delle arterie coronarie da parte delle placche aterosclerotiche. I sintomi includono dolore toracico (angina pectoris), mancanza di respiro e, nei casi gravi, infarto miocardico. Un infarto si verifica quando una placca si rompe, causando la formazione di un coagulo di sangue che blocca il flusso sanguigno a una parte del muscolo cardiaco.
2. Ictus ischemico
Quando l'aterosclerosi colpisce le arterie carotidee o i vasi cerebrali, il rischio di ictus ischemico aumenta. Un ictus ischemico avviene quando il flusso di sangue a una parte del cervello viene interrotto, solitamente a causa di un coagulo di sangue che si forma su una placca aterosclerotica rotta. L'ischemia cerebrale provoca danni irreversibili ai tessuti cerebrali, con conseguenze neurologiche che possono includere paralisi, difficoltà cognitive e, nei casi più gravi, la morte.
3. Malattia arteriosa periferica (PAD)
L'aterosclerosi può colpire anche le arterie che forniscono sangue agli arti inferiori, causando dolore, crampi muscolari e difficoltà a camminare (claudicatio intermittente). Nei casi più gravi, la ridotta perfusione sanguigna può portare a ulcere ischemiche e gangrena, richiedendo talvolta l'amputazione dell'arto.
4. Aneurismi
L'aterosclerosi è uno dei principali fattori di rischio per la formazione di aneurismi, in particolare nell'aorta. Gli aneurismi aortici si verificano quando una porzione dell'aorta si dilata anormalmente a causa del deterioramento della parete vascolare. Gli aneurismi possono crescere lentamente senza sintomi evidenti, ma se si rompono, possono causare emorragie interne massicce, che spesso sono fatali.
Metodi per impedire il processo aterosclerotico
Dato il ruolo centrale dell’aterosclerosi nelle malattie cardiovascolari, prevenire o rallentare la formazione delle placche è essenziale per ridurre i rischi per la salute. Gli interventi per prevenire l'aterosclerosi includono modifiche dello stile di vita, l'adozione di una dieta sana, l'uso di farmaci e, in alcuni casi, interventi chirurgici.
1. Dieta vegana e alimentazione a base vegetale
Un'alimentazione a base di piante, e in particolare una dieta vegana, è stata associata a una riduzione significativa del rischio di sviluppare aterosclerosi. Questo tipo di dieta si basa principalmente su frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci e semi, che forniscono una vasta gamma di nutrienti protettivi, tra cui fibre, antiossidanti e grassi insaturi.
2. Consumo di antiossidanti
Gli antiossidanti, che si trovano principalmente in alimenti di origine vegetale, giocano un ruolo cruciale nella prevenzione dell'ossidazione delle LDL e nel rallentamento del processo aterosclerotico.
3. Attività fisica
L'esercizio fisico regolare è uno degli interventi più efficaci per prevenire l'aterosclerosi. L'attività fisica aiuta a migliorare la funzione endoteliale, ridurre i livelli di LDL e aumentare quelli di HDL, migliorando il profilo lipidico generale. Inoltre, l'esercizio fisico riduce l'infiammazione sistemica, uno dei principali contributori allo sviluppo dell'aterosclerosi.
4. Controllo dei fattori di rischio
5. Trattamenti farmacologici
Nei casi in cui l'aterosclerosi è già avanzata, possono essere necessari farmaci per controllare i livelli di colesterolo, la pressione sanguigna e la glicemia. Tra i farmaci più comunemente usati ci sono le statine, che riducono il colesterolo LDL, e gli antiaggreganti piastrinici, che riducono il rischio di formazione di coaguli di sangue.